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Bibliotecando

Biblioteca Guarneriana – San Daniele del Friuli

17 Agosto 2022
Il Palazzo Comunale, il duomo di San Michele Arcangelo e il suo campanile

La più antica biblioteca pubblica del FVG e la terza in Italia

La prima biblioteca che porto qua dentro è per forza di cose quella di San Daniele del Friuli: la Guarneriana, la più antica biblioteca pubblica della nostra regione e una delle prime biblioteche pubbliche d’Europa. Custodisce i suoi libri dal 1466.

Guarneriana da Guarnerio d’Artegna

La storia di Guarnerio d’Artegna racconta la vita di un uomo che ha trovato nella verità e nella bellezza la sua strada.
Non vi svelo molto su di lui: “Guarnerio d’Artegna, il Cardinale e il Patriarca” è l’articolo che gli ho dedicato su Fuocolento nel mese di ottobre 2020.
In punto di morte, Guarnerio chiede che i suoi manoscritti siano devoluti alla sua comunità (quella di San Daniele) e possano essere da essa utilizzati. Sa molto bene che non avrebbe avuto senso tenere quel patrimonio chiuso a chiave in una stanza. Compie un gesto di puro amore nei confronti degli abitanti di San Daniele e dei manoscritti stessi. Un patrimonio dal valore inestimabile (ora come allora) è così arrivato a noi nella sua interezza e bellezza.

C’è anche Giusto Fontanini

Monsignor Giusto Fontanini è il secondo personaggio principale di questa storia (forse dovrei dedicare un articolo su Fuocolento anche a lui). Giusto nasce a San Daniele in una famiglia nobile e nel suo destino c’è una carriera ecclesiastica: a 24 anni, dopo la laurea in legge, diventa sacerdote. Per tutta la vita (mentre attraversa lo stivale: Gorizia, Venezia, Padova e infine Roma) approfondisce i suoi studi su più versanti: storia della chiesa, teologia, archeologia, filosofia, greco, scienze umani e naturali. Alimenta così costantemente le sue conoscenze e la sua curiosità. Se Guarnerio aveva una impronta soprattutto di stampo classico e umanistico, Giusto era interessato a tanti ambiti di conoscenza.
Dispone che alla sua morte (avvenuta poi nel 1766) i suoi manoscritti e i suoi libri vengano consegnati alla comunità di San Daniele: la Guarneriana riceve così un secondo importante lascito consistente in un centinaio di codici manoscritti e circa 2.200 volumi stampati.


La Biblioteca e il dipinto di monsignor Giusto Fontanini
La Biblioteca e il dipinto di monsignor Giusto Fontanini

L’inizio

Questo per farti capire quale è l’origine di questa storia, tuttora affascinante e concreta.
Nel corso di questi secoli, altre donazioni hanno arricchito gli scaffali della biblioteca, facendola diventare la realtà che è.
Oltre alla sezione antica, ora c’è anche una sezione moderna. Entrambe sono gestite da un gruppo di professionisti che fa letteralmente vivere sia gli spazi della biblioteca sia i libri stessi. Sul sito della Guarneriana troverai tutte le informazioni storiche che cerchi, un calendario di eventi regolarmente aggiornato e un archivio digitale che ti consente di sfogliare con un clic manoscritti delicati e crepitanti.
Sono molti i libri che si potrebbero descrivere e che meriterebbero essere presentati fra i 600 codici, gli oltre 80 incunaboli inclusi nei 12.000 libri antichi qua custoditi. Ora vi racconto qualcosa di quello forse più conosciuto.

La Bibbia “bizantina”

La Bibbia “bizantina” (catalogata come ms. 3) è uno dei manoscritti più preziosi, nonché uno degli esempi più affascinanti ed enigmatici della storia dell’arte italiana. Fu lo stesso Guarnerio ad acquistarla dagli eredi del suo mentore, il cardinale Antonio Panciera (il quale, probabilmente, la acquistò a Roma dove visse a lungo).
È il 1461 quando compare nell’inventario di Guarnerio, allora pievano di San Daniele.
Si tratta di un volume dalle dimensioni notevoli (526X334 millimetri!) realizzato nella seconda metà del XII secolo.
L’enigma che la avvolge deriva dal fatto che non si sa da dove arrivi. Una delle ipotesi riguarda il Santo Sepolcro (infatti viene anche chiamata “Bibbia di Gerusalemme”) nel periodo successivo alla prima crociata: qua esisteva uno scriptorium che realizzava codici utilizzando motivi latini, franco/inglesi e orientali/bizantini. La seconda chiama in causa la zona di Messina nella seconda metà del XII secolo, dove ferveva la produzione di codici miniati di grande qualità, caratterizzata dalla stessa commistione di ornamenti bizantini e franco/inglesi. Gli ultimi interventi significativi su questo manoscritto risalgono al 1987, quando spunta una terza possibile zona di produzione: il sud Italia, forse la Puglia.
L’unica certezza in merito a questo enigma sembra essere il fatto che non esistano riferimenti confrontabili per dare risposte sicure in merito alla origine del codice.

Tanta bellezza

Mentre aspettiamo che illustri studiosi risolvano questo mistero, noi possiamo ammirarla (anche online). Con la sua scrittura su due colonne in minuscola carolina tarda (un “font” dell’epoca). E soprattutto con le decorazioni colorate e preziose delle 21 iniziali istoriate o figurate di ogni libro biblico (ce ne erano 49: 28 sono state asportate, tanto erano belle) e delle 1.144 delle iniziali minori (anche queste in gran parte asportate) ornate, zoomorfe, istoriate o antropomorfe.
Lasciati incantare da tutta questa bellezza.

Guarneriana segreta

Il primo libro pubblicato da Bottega Errante (nel 2015) è dedicato proprio a questo luogo: si tratta di Guarneriana segreta, scritto da Angelo Floramo (scrittore, insegnante, medievista e collaboratore esterno della Guarneriana per i servizi che riguardano la sezione antica).

«Dove devo andare?»

La Guarneriana si trova nel centro storico di San Daniele, in via Roma 1 e 10: guardando il duomo di San Michele Arcangelo, sulla destra c’è il Palazzo Comunale che ospita la sezione antica, quella moderna si trova nell’edificio prospiciente, quella online è qua.

Le foto inserite in questo post sono state fornite dalla Civica Biblioteca Guarneriana.

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