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Trieste, Caffè degli Specchi

30 Settembre 2022
Cartolina del Caffè degli Specchi nella Trieste imperiale

Cartolina spedita da Trieste a Gruž


Una gita a Trieste ha sempre un suo perché. Una gita al Caffè degli Specchi nella Piazza Grande della Trieste imperiale non si può fare, ma si può immaginare.

L’anno non è indicato, ma potremmo essere a cavallo fra il XIX° e il XX° secolo, perché sul francobollo c’è un profilo di Franz Joseph “relativamente” giovane.

Francobollo con l'immagine di Franz Joseph da giovane
Francobollo con l’immagine
di Franz Joseph da giovane

Anche così distante, sento il vociare come se fossi affacciata a una di quelle finestre di palazzo Stratti. Non ci capisco nulla perché le lingue di questa foto sono tante. Posso distinguere: triestino, italiano, sloveno, tedesco, greco, ungherese, serbo, croato, turco, yiddish. Ma probabilmente ce ne sono altre che non riconosco!
Mentre ascolto questa orchestra di voci, ci sono altri miscugli che percepisco: il profumo del mare prevale, a momenti, sulle nuvole di sigari e di sigarette, altre volte è il caffè che copre tutto, mentre un po’ qua e un po’ là si insinuano alcune note speziate e agrumate che le signore si vaporizzano sui vestiti. Che qua vedo in bianco e nero, ma che io disegno con colori tenui e pastello.
Comunque l’aroma predominante è quello del caffè, e mi siederei volentieri a uno di quei tavolini del Caffè degli Specchi per sorseggiarne una tazzina. Chissà come si ordinava, a quel tempo, il caffè a Trieste. (Ora c’è un dizionario di nomi utilizzato solo in questa città: bisogna studiarlo per non fraintendersi con i baristi. Prova a dare una occhiata qua!)
E poi, mentre mi gusto quel caffè, mi piacerebbe toccare con mano il marmo di quei tavolini bianchi che tanto mi piacciono e sfiorare il legno delle sedie (saranno delle Thonet? Nella mia testa: lo sono!). Ecco, da lì sarebbe interessante osservare il mondo.

Mi dispiace non sapere quando Leon ha spedito questa cartolina ai suoi genitori: lui non ha scritto la data di quel giorno, e sul francobollo non si legge più nulla. Sembra che vivessero a Gruž Zapad (Gruž Ovest): cercando online, ho scoperto che c’è un quartiere di Dubrovnik che si chiama così.

Testo e indirizzo della cartolina Caffè degli Specchi
Testo e indirizzo della cartolina Caffè degli Specchi


Sono riuscita a tradurre il messaggio che Leon invia ai signori Gjik (o meglio: sono riuscita a trascrivere le parole, mentre il traduttore in croato ha svolto il suo lavoro). Poi c’è una frase aggiunta da un’altra persona che sembra tranquillizzare i genitori perché dice “Vostro figlio è sano e ha un buon appetito”, ma non comprendo il resto, né il nome di questa persona.
Mi sembra che per oggi ci siamo fatti abbastanza i fatti di Leon e della sua famiglia. Torniamo a bere il caffè in Piazza Unità, anzi: in Piazza Grande. Se guardi bene, mi vedi seduta a uno di quei tavoli.

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