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Scampanando

Il campanile di Buttrio

9 Giugno 2023
Panoramica con il campanile di Buttrio e monte Matajur sullo sfondo

Il tor di Buri

– L’orologio è al contrario!
– In che senso?
– Per leggere l’ora devi metterti a testa all’ingiù: le sei sono al posto delle dodici e viceversa.
– Ma perché?
Non so quante volte mi è stata fatta questa domanda e altrettante volte non ho saputo dare una risposta esauriente.
Sì, perché l’orologio del campanile della chiesa parrocchiale di Buttrio (dedicata a Santa Maria Assunta) è così: al contrario. Ma ci torniamo più tardi: ora ti racconto qualcosa sulla sua storia.

Qualcosa sulla sua storia

Sembra che già nel 1606 ci fosse un campanile e che si trovasse in una posizione diametralmente opposta all’abside rispetto a dove lo vediamo noi oggi. Il primo è stato abbattuto, questo è lì dal 1828. O meglio: i lavori di costruzione sono iniziati nel 1828 (seguendo il progetto dell’ingegner Leonardo Prisani) e sono stati completati solo nel 1936.
Nel mentre, l’orologio fu realizzato tra il 1836 ed il 1837 da Domenico Bosco di Medea, e le tre campane nuove (appena fuse nella fonderia di Sebastiano Broili a Udine) arrivarono nel 1840 quando venne completata la cella campanaria (progettata dall’ingegner Antonio Nussi), su cui venne posizionato un coperto provvisorio, sostituito nel 1843 con un’altra copertura temporanea che rimase tale fino al 1936 (quando vennero ultimati il tamburo e la piramide, e fu posizionata la guglia).

Il campanile di Buttrio
Il campanile di Buttrio

Quindi quelle campane sono lì dal 1840? No: durante la Grande Guerra gli austriaci se le portarono via, e i buttriesi dovettero aspettare il 1921 per ascoltare il suono delle tre nuove campane prodotte sempre nella fonderia Broili.
Quindi quelle tre campane sono lì dal 1921? Non esattamente: nel 1938 la campana mezzana si incrinò, e solo nel 1953 fu tolta e sostituita con una nuova campana realizzata dalla fonderia De Poli. In quei 15 anni, la mezzana fu utilizzata anche se il suo suono era compromesso. Quando venne fusa, vi incisero la frase in latino (che ancora si può leggere) “Rotta, gemette per 15 anni”: chissà che tipo di suono emetteva.

Musica per le mie orecchie

A me piace sentire il rintocco delle campane. E confesso: non sapevo esistesse un sistema per suonarle tipico della mia terra, il sistema a slancio “friulano”. Ebbene sì: è di fatto una variante tecnica della classica suonata a slancio e si è sviluppata in Friuli Venezia Giulia e dintorni (un po’ in quello che ora è territorio sloveno e un po’ nel Veneto) probabilmente verso la fine del XVI secolo. La principale differenza con lo slancio tradizionale è la sincronia del suono: questa viene garantita dal fatto che tutte le campane possiedono lo stesso raggio di oscillazione (ovvero: la distanza tra la bocca della campana e l’asse di rotazione è la stessa), per questo motivo vengono posizionati degli appositi isolatori di diverse lunghezze tra il ceppo e le campane. Questa è la particolarità che permette alle campane di suonare in modo sincronizzato.
In genere le campane sono tre: la più piccola ha il suono più alto (il mi), la mezzana ha quello intermedio (il re) e la più grande quello più grave (il do). La sequenza del suono è mi-re-do, mi-re-do, mi-re-do,… e così via.

Torniamo a Buttrio

Le tre campane di Buri sono in mi crescente, in re crescente e in do crescente.
Con i loro 3.950 chilogrammi di peso, scandiscono il tempo delle giornate: ogni ora (allo scossare dell’ora e due minuti più tardi) la campana grande ci dice che ora è; alla mezz’ora, la campana piccola ci ricorda che sono passati 28 minuti dall’ultimo rintocco.
Ogni giorno, alle 7, la campana piccola suona l’Ave Maria del mattino.
Ogni giorno, alle 12, la mezzana suona l’Angelus.
Ogni giorno, alle 20.30, la campana piccola suona l’Ave Maria della sera.
Ogni giorno.

Le tre campane del campanile di Buttrio
Le tre campane del campanile di Buttrio

Ma: l’orologio al contrario?

Guardalo: da lontano potrebbero sembrare le 11.18, e invece sono le 17.48. Se ti metti a testa in giù puoi verificare con i tuoi occhi.
La domanda iniziale era “Perché?”. Non c’è una risposta certa, quella più accreditata riguarda il carattere scherzoso e incline all’umorismo del suo progettista, l’architetto e professore di matematica Gian Battista Bassi: sembra che desiderasse dare all’orologio un tocco di originalità che in qualche modo richiamasse (e ricordasse) il suo spirito gioviale.
E se siamo qua a parlarne quasi due secoli dopo, possiamo dire che l’architetto Bassi ha raggiunto il suo scopo.

L'orologio del campanile di Buttrio
L’orologio del campanile di Buttrio

In realtà, ci sono altre ipotesi in merito a questa peculiarità di Buttrio: per scoprirle, potete partecipare alle visite organizzate dalla Pro Loco Buri per domani (sabato 10) alle ore 10.00 e alle ore 12.00, e per domenica alle 15.00 e alle 17.00: non si potrà salire in cima al campanile, ma verrà raccontata la sua storia, saranno descritti gli elementi architettonici e svelate le altre ipotesi sull’orologio.
Inoltre, domani verso le 17.00 e domenica mattina prima e dopo la messa, il gruppo di scampanotadôrs di Buttrio si farà sentire: sarà una delle poche occasioni annuali in cui si potranno ascoltare le campane suonate a mano.

Diffida da chi si lamenta del suono delle campane: il loro rintocco ci riporta alla nostra terra, e la loro essenza è scandire il tempo.

Le foto sono di Alberto Tavagnacco, un giovane scampanotadôr di Buttrio che mi ha raccontato un po’ di cose sul campanile: se parteciperai alle visite di questo fine settimana, troverai lui a narrarti la storia di questo famoso personaggio.

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