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Museando

Il Faro della Vittoria

6 Aprile 2024
Il Faro della Vittoria

A Trieste

Se vuoi vedere Trieste e il suo golfo e Grado e l’Istria da un punto di vista WOW, ti consiglio una visita al Faro della Vittoria.
Svetta sul poggio di Gretta, a sessanta metri sul livello del mare, a metà strada fra piazza Unità d’Italia e il Castello di Miramare. È lì dal 1927, anno della sua inaugurazione.

Il progetto originario porta la firma di Arduino Berlam che, assieme al padre Ruggero, lasciò importanti lavori a Trieste nei primi decenni del secolo scorso. Hai presente quel palazzo delle Assicurazioni Generali in mattoni rossi all’inizio del Canale Grande? Lui lo pensò come il primo grattacielo di Trieste, ispirandosi agli edifici della città di New York. E la sinagoga? I due Berlam avevano disegnato sulla carta ciò che la comunità ebraica locale desiderava mostrare: l’emancipazione ottenuta nel 1867 in tutto l’Impero degli Asburgo. Se l’hai visitata, sai che non ha una “struttura tradizionale” e avrai notato alcuni elementi tipici degli edifici sacri cristiani (c’è anche un organo Rieger).

Arduino Berlam
Arduino Berlam

Ma torniamo al faro.

Se si chiama così, il motivo è evidente

Infatti è stato pensato sì perché la lanterna preesistente non era più sufficiente per le esigenze del porto, ma anche e soprattutto per celebrare l’italianità di Trieste (e la Vittoria sull’Austria) e commemorare tutti i caduti in mare durante la Grande Guerra.
Ecco dunque che per erigerlo, viene scelta proprio una delle più importanti postazioni militari asburgiche: il Forte Kressich (tuttora zona della Marina Militare Italiana).
Ci sono voluti quattro anni di lavori per completare i suoi 67,85 metri di altezza.
Partiamo dalla cima.
Qua c’è la statua della Vittoria Alata con una fiaccola nella mano sinistra alzata al cielo, e una corona d’alloro stretta nella destra.
È alta sette metri e venti centimetri: opera dello scultore triestino Giovanni Mayer, fu poi realizzata in rame sbalzato dall’artigiano Giacomo Sebroth.
Per resistere alla forti raffiche della Bora, la statua venne innestata nella torre con un tubo di acciaio che, oltre a sostenerla, compensasse anche la forza eolica. Inoltre, le sue ali “mobili” sono traforate proprio per diminuire la resistenza al vento.
La leggenda narra che…

… Sebroth avesse stabilito che ogni 50 anni bisognava intervenire all’interno della statua per regolare le ali e permettere un movimento equilibrato dell’intero sistema. E si racconta che… un po’ di anni fa, si presentò ai guardiani del Faro un vecchietto che diceva di essere un collaboratore di Sebroth e che era venuto per regolare il sistema interno della statua. I guardiani pensarono che fosse matto e lo allontanarono… Chissà…

Il Faro della Vittoria
Il Faro della Vittoria

Fra la Nike e la terrazza percorribile durante la visita, è stata posta la gabbia in cristallo e bronzo dove si trova la lanterna.
In cima al basamento c’è una statua di otto metri e sessanta centimetri dedicata al Marinaio Ignoto che guarda il mare. Per sempre. Disegnata anche questa da Giovanni Mayer, è stata poi realizzata dal maestro scalpellino Regolo Salandini.
L’ancora sottostante apparteneva al cacciatorpediniere Audace che il 3 novembre 1918 approdò su quello che all’epoca si chiamava molo San Carlo e che da allora

si chiama invece molo Audace proprio per commemorare l’attracco a Trieste della prima nave italiana. (In realtà, anche questa è una leggenda: l’ancora non appartiene all’Audace – affondato dagli inglesi il 1° novembre 1944 vicino all’isola di Pago – ma al Berenice.)
Infine puoi leggere la scritta “MCMXXVII Splendi e ricorda i caduti sul mare MCMXV – MCMXVIII” a celebrare la duplice funzione di questo monumento: guidare con la sua luce chi arriva dal mare e commemorare le migliaia di giovani vite spezzate dalla guerra.

«Dove? Dove xe? Kje? Uer? Dulà?»

Il Faro della Vittoria si può visitare: dai un’occhiata agli orari. Puoi arrivare in cima salendo i suoi 232 gradini. Oppure schiacci un pulsante e sali con l’ascensore.
Questo monumento nazionale si trova in Strada del Friuli 141, ed è raggiungibile con gli autobus 42 e 44 che partono da piazza Oberdan.

Il Faro della Vittoria. Verso Miramare
Il Faro della Vittoria. Verso Miramare
Il Faro della Vittoria. Verso la città
Il Faro della Vittoria. Verso la città

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