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Leggendo

Piccolo Dizionario di Mitologia – Lettera A

7 Febbraio 2024
Piccolo Dizionario di Mitologia - Lettera A

Piccolo Dizionario di Mitologia e antichità classiche

Scorro questo dizionario e riporto qua i termini che mi incuriosiscono di più, e quelli che mi sembrano essere più significativi per qualche motivo (mio di studio o di interesse particolare).
Non sono una latinista né una grecista né una storica né un’archeologa. Sono curiosa: se ci sono degli errori, fatemelo notare cortesemente.
Inizio con la lettera “A”.

Abeona: divinità romana che proteggeva chi partiva per un viaggio; Adeona divinità che proteggeva chi, al contrario, rientrava in patria.

Accademia: luogo nei pressi del fiume Cefisso (che scorre a nord di Atene) consacrato dall’eroe Academo; divenne un ginnasio dove insegnò Platone: da qui i suoi discepoli presero il nome di accademici.

Acheloo (Aspropotamos): un dio-fiume, figlio del titano Oceano e di sua moglie Teti; è il più vecchio e il più grande fiume della Grecia, scorre fra l’Etolia e l’Acarnania; sbocca nello Ionio, difronte a Itaca. Acheloo, combattendo contro Eracle per avere in sposa Deianira, si trasforma tre volte: in una di queste è un toro a cui Eracle strappa un corno; successivamente le Naiadi (le ninfe dei fiumi) riempirono il corno di fiori così tanto che divenne un corno dell’abbondanza o cornucopia.

Acheronte: nella mitologia, è un fiume che attraversa la palude infernale Acherusia. L’acheronte (letteralmente il “fiume del dolore”) scorre infatti nel mondo sotterraneo dell’oltretomba: le anime dei dannati lo attraversavano a nuoto o venivano traghettate per raggiungere l’Ade.

Achille: figlio di Peleo (re dei Mirmidoni di Ftia, nella Tessaglia) e di Teti (ninfa del mare), è il principale eroe dell’Iliade. Quando era piccolo, la madre lo immerse nel fiume Stige per renderlo invincibile: l’unica parte vulnerabile era il suo tallone, coperto dalle dita materne durante l’immersione. Fu educato (per volere di Teti) sul monte Pelio dal saggio centauro Chirone. Quando il fato gli fece scegliere tra una vita lunga e ingloriosa, e una breve ed epica, Achille scelse di essere ricordato per sempre per il suo coraggio. Così partì per la guerra di Troia, e divenne leggenda.

Acropoli: letteralmente città alta, così venivano chiamate in Grecia le zone di una città costruite sopra rilievi naturali. Quando si sente questo termine, si pensa all’acropoli di Atene: un tempo ricca di santuari e di statue fra cui i due celebri tempi (il Partenone e l’Eretteo con le sua cariatidi) e la colossale statua di Atena Parthènos realizzata dal famoso scultore Fidia.

Acta Diurna Urbis: possiamo considerarli i giornali dell’epoca romana. Sorti da un’iniziativa privata, divennero una pubblicazione ufficiale nel 59 a. C. per opera di Cesare. Diffondevano sia notizie ufficiali (giudiziarie, decreti imperiali, del Senato e dei magistrati) sia contenuti privati (come annunci di matrimonio, di nascita e di morte) e notizie di cronaca.

Ades: figlio del titano Crono e della titanide Rea, fratello di Zeus (dio del cielo) e di Poseidone (dio del mare). È il dio dell’oltretomba e, assieme alla moglie Persefone, regna nell’Ade sulle ombre dei morti.

Adito: nell’architettura dei templi greci e romani era la parte più interna del tempio, uno spazio dove potevano entrare solo i sacerdoti e da qui erano pronunziati i responsi. È famoso l’adito della cella del tempio di Apollo a Delfi: da qui la sacerdotessa (Pythia) manifestava gli oracoli del sacro tripode (mentre i fedeli attendevano il responso in uno spazio antistante l’adito). A Epidauro, nel santuario di Esculapio, l’adito era il luogo consacrato dove giacevano gli ammalati che attendevano una guarigione miracolosa.

Adria: Atri, città del Piceno situata a pochi chilometri dal mare; fondata nella preistoria, divenne poi una colonia romana nel 290 a. C., durante l’impero continuò ad essere una città importante. Fu la patria degli antenati dell’imperatore Adriano.
C’è anche Hadria-Hatria-Atria, Adria, città situata tra la foce del Po e dell’Adige. Il nome Adria deriverebbe dall’etrusco atrium, ossia “giorno-luce-est” che indicava la posizione a oriente del mare e della città di Adria rispetto all’Etruria. Alcune fonti sostengono che il nome fu utilizzato dai greci per denominare la parte superiore del mare Adriatico (Adrias Kolpos, golfo di Adria), nome che venne poi esteso all’intero mare Adriatico. Altre ricostruzioni riportano l’origine del nome Adriatico alla città di Atri.

Adriano Publio Elio: imperatore romano dal 117 al 138, successe a Traiano. Colto e appassionato ammiratore della cultura greca, viaggiò molto, incoraggiò le arti e le industrie. Fece costruire molti edifici pubblici in Italia e nelle province, come terme, teatri, anfiteatri, strade e porti. In Britannia edificò un vallo fortificato, il Vallo di Adriano. Nella sua villa a Tivoli, esponeva le riproduzioni dei monumenti greci che amava di più, ce n’erano così tante che sembrava un museo. A Roma fece costruire il suo mausoleo, la Mole Adriana: Castel Sant’Angelo.

Agora: adunanza del popolo, poi anche luogo dove le adunanze erano tenute, e infine luogo di pubblico ritrovo. Di solito aveva una forma quadrata ed era circondato da portici.
Con il passare del tempo l’agorà divenne il centro della polis da un punto di vista economico, commerciale (in quanto sede del mercato), religioso (qua si affacciavano i luoghi di culto cittadini) e politico: era considerato il luogo della democrazia per eccellenza, dato qua avevano luogo le assemblee dei cittadini e le riunioni dove venivano discussi i problemi della comunità e si decidevano le leggi. L’agorà divenne una invenzione urbanistica vera e propria, che arrivò fino a noi: la piazza.

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